Nella sede della Regione Lazio si è svolto l’incontro con l’assessore al lavoro per dare seguito a quanto previsto dall’addendum dell’8 novembre relativamente all’indennità di mobilità in deroga.
In particolare, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un monitoraggio relativamente all’andamento dei trattamenti di integrazione salariale in deroga previsti dai punti A-B-C-D del sopra citato addendum.
Per quanto riguarda il tema delle politiche attive del punto E, si è convenuto di attivare unitamente alla Regione un tavolo con i soggetti istituzionalmente interessati ai progetti di sviluppo dei singoli territori, così come è previsto dalla Call for proposal, per dare luogo ad una formazione mirata quale misura di politica attiva, in grado di incrociare coerentemente domanda e offerta di lavoro.
Per quanto riguarda, invece, la mobilità in deroga punto F dell’addendum, si è convenuto che entro e non oltre il 16 dicembre 2016 i soggetti interessati (coloro che sono residenti in una delle aree di crisi industriale complessa e che abbiano terminato nel 2016 i benefici della mobilità ordinaria, dell’indennità Aspi e Mini Aspi, Naspi e delle indennità di disoccupazione agricola con requisiti ordinari) dovranno esprimere la loro disponibilità su apposito modulo predisposto dalla Regione e disponibile presso le sedi sindacali dei territori interessati.
Si precisa che la richiesta della possibile erogazione di tale indennità sarà subordinata alla disponibilità ad effettuare percorsi di politiche attive che saranno successivamente definite con apposite intese.
«Questo è il primo passo – commentano Cgil, Cisl e Uil attraverso i segretari generali Briganti, Coppotelli e Stamegna -. Ora la fase 2, ovvero gli investimenti nell’Area di Crisi e, soprattutto, delle politiche attive in grado di riqualificare adeguatamente i lavoratori per rispondere alle esigenze del mercato e dell’economia».